Addio a Little Richard, re del rock and roll

Fra i primi artisti ad interpretare il rock ‘n roll sin dagli anni ’50.
di Enrico Daniele.    

All’età di 87 anni, Richard Wayne Penniman, in arte Little Richard, ha compiuto la sua esistenza terrena sconfitto da un male incurabile. Terzo di dodici figli, era nato a Macon, in Georgia, il 5 dicembre 1932.

È stato uno dei più importanti esponenti del rock ‘n roll. I suoi successi, interpretati con ritmi veloci, percussioni forti, grida, spasmi e gemiti, conditi da uno stile aggressivo e dal look fatto di abiti sgargianti e teste imbrillantinate, hanno influito notevolmente sulla storia musicale sin dai primi anni ’50, caratterizzandone il genere.

Molti i riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera, terminata nel 2013 con l’ultima esibizione dal vivo a Las Vegas. Grazie a brani come il famosissimo “Tutti Frutti” (1955), interpretato anche da Elvis Presley, o “Long Tall Sally” (1956),  l’arcinoto “Lucille” (1957) e “Good Golly Miss Molly” (1958), Richard è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame e nella Songwriters Hall of Fame.

Nato artisticamente durante la segregazione razziale, con le sue interpretazioni ha contribuito ad abbattere le barriere tra “bianchi” e “neri” col pubblico che durante le sue esibizioni finiva per mescolarsi, sconfiggendo le proteste delle numerose associazioni segregazioniste presenti in quel periodo in America.

Convertitosi al cristianesimo e diventato predicatore nel 1957 sospese la carriera, per riprenderla qualche anno dopo grazie al supporto dei Rolling Stones e dei Beatles.

Nel 1964, persino Jimi Hendrix venne arruolato nella band di Little Richard e il talentuoso chitarrista mancino di Seattle iniziò a imitarlo anche nel look.

Nel 1967 con una raccolta di esibizioni live entra nella classifica dei 200 album più venduti in America. Tuttavia, il rinnovato successo fece ricadere Richard nello stile di vita orgiastico e vizioso precedente alla sua conversione al fondamentalismo cattolico.

Gli anni ‘70 sono stati caratterizzati dalle esperienze con la droga e da pericolose situazioni che potevano portarlo anche alla morte. Fortunatamente si riprenderà e tornerà ad evangelizzare le folle.

Nel 1987 è in Italia, invitato a “Fantastico 8” dal “Molleggiato”, Adriano Celentano, che proprio agli inizi della sua carriera aveva interpretato le cover di alcuni brani di Richard, e negli anni ‘90 le sue esibizioni si concentrarono soprattutto nel cinema, con alcune comparsate, sino alle ultime esibizioni negli anni 2000.

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