Strade Blu
Un viaggio nell’America rurale tra Old Time Music e letteratura
(Spettacolo teatrale concertato – liberamente ispirato dall’omonimo romanzo di William Least Heat-Moon)
Accade spesso che nelle lunghe ore di un viaggio, pensieri e sogni abbiano la precedenza su tutto e in tal modo prendano un corpo e una sostanza più reale,più tangibile, che diventino più possibili.
E fu proprio così, anche in quel viaggio verso l’Acustic Night di Genova.
L’amore per la musica folk, per le sonorità acustiche, per quel mondo che molti definiscono “del bel tempo andato” era la base delle loro interminabili discussioni, dalle quali pensieri e sogni si libravano per conquistare spazi sempre più aperti e lontani. Il desiderio di condividere spazi musicali, progetti anche con altri musicisti si esplicitava in una vocazione intimamente condivisa.
Tutto questo accadeva nel maggio del 2011.
Ben sei anni ci son voluti per dar forma a quel desiderio, seppur inframezzati dalla nascita di varie formazioni sempre in compagnia di validi amici-musicisti.Fu lì l’origine di The Crossroad Pickers, nell’attraversare la pianura Padana, in quei “viaggi” notturni che Stefano Santangelo e Stefano Bonato, a distanza di parecchi anni, ancora vivono con la stessa intensità. Anche se la genesi è così distante nel tempo, la band prende corpo unitamente all’incontro dei musicisti che la compongono avvenuto nel 2016, che sono Luciano Tortima (contrabbasso), Elisa Meo (voce) e Alessandro Chiarelli (violino).
Strade Blu nasce dall’incontro con un libro, Blue Highways, di William Least Heat-Moon. Anzi, ancor meglio, dall’incontro con l’etnomusicologo e poli-strumentista Claudio Dina, che quel libro conosceva bene tanto da avergli ispirato un suo precedente lavoro.
Riemersi dal meraviglioso turbinio di emozioni che quel testo è stato in grado di farci assaporare, restava appiccicata sulla pelle la sensazione che solo i grandi spazi aperti riescono a regalarti. Spazi dove nulla si frappone fra il tuo sguardo e l’orizzonte e dove tutto quindi sembra possibile: il grande sogno americano.
Il sogno che scrittori come Willa Cather, Walt Whitman, Mark Twain, Jack London e Frank McCourt hanno saputo raccontare e incarnare.
Nello spettacolo Strade Blu le loro pagine raccontano le grandi epopee e le contraddizioni che hanno reso l’America quel paese capace di ispirare grandi sogni: l’emigrazione e i coloni, la schiavitù, il treno e quel fecondo contesto musicale possibile solo in una terra che fu ed è a tutt’oggi un crogiuolo di culture e tradizioni.
Lo spettacolo
Strade Blu è uno spettacolo teatrale concertato con l’intento di tracciare uno spaccato sull’America rurale tra ‘800 e ‘900.Un momento di riflessione e di recupero della memoria sui diversi aspetti che hanno contribuito a forgiare il pensiero americano. La letteratura che i grandi scrittori hanno saputo produrre nel Nuovo Mondo intrecciata alla musica Old Time suonata dal vivo, rende possibile un gioco di sovrapposizioni di quadri che restituiscono all’ascoltatore un’immagine inedita e originale della grande epopea americana.
Ispirato al best-seller Blue Highways di William Least Heat-Moon, lo spettacolo accompagna lo spettatore in un viaggio a bordo di un furgone alla scoperta dei luoghi dell’anima. Lo stesso Heat-Moon riassume questa esperienza parafrasando una frase di Henry Miller che recita: “la nostra destinazione non è mai un luogo, ma un modo nuovo di vedere le cose”. Il tutto presentato all’insegna del più puro teatro di narrazione: un’attrice, Margherita Piccin, una String Band, oggetti di scena essenziali e molte emozioni.
Testo originale e riduzione teatrale di Stefano Bonato.
Le musiche di scena sono tratte dalla tradizione americana arrangiate da The Crossroad Pickers.
Consulenza musicale di Claudio Dina e Stefano Santangelo.
Progetto luci di Michele Pordon.
Regia di Daniela Mattiuzzi.
Durata dello spettacolo 75 minuti.
L’Old Time Music
É la musica tradizionale dei Southern Appalachians, che veniva eseguita negli anni ‘20 durante la cosiddetta epoca di “commercializzazione”. É il frutto della fusione di tradizioni diverse: alla base la musica popolare di origine anglo-scoto-irlandese portata dall’ immigrazione verso il Nuovo Mondo.
La musica popolare americana è dunque, paradossalmente, nata in Europa. La cultura che ne derivò era qualcosa di incredibilmente composito per la varietà di razze e nazionalità, per l’estrazione sociale – ricchi, poveri, contadini, artigiani, mercanti, musicisti, intellettuali – e per la coesistenza di religioni diverse – cattolici, quaccheri, battisti, metodisti. L’origine dell’ Old Time Music dunque, sono le antiche ballate e songs inglesi, le fiddle-tunes (brani per violino). L’adattamento dei coloni e della loro musica alle condizioni di vita sugli Appalachi fu graduale. All’inizio il fiddle (violino) era l’unico strumento, successivamente se ne aggiunsero altri e la musica, soprattutto vocale, fino alla metà dell’ ‘800, si arricchì di nuove sonorità, di nuovi stili che sarebbero risultati fondamentale per la sua evoluzione. Verso la metà dell’ ‘800 sulle montagne il banjo era già popolare: cominciò così a prendere forma quella che in seguito sarebbe stata la musica delle prime String Band – gruppi musicali costituiti da soli strumenti a corde – rurali del Sud. Il banjo, strumento di origine africana e di concezione particolarissima nella versione americana a cinque corde, modificherà fortemente la struttura melodica e ritmica originaria di questa musica. A seguire l’aggiunta di chitarra, autoharp, mandolino, dulcimer, ukulele e contrabbasso, daranno al genere, con il loro insieme di abbellimenti alla melodia principale, una forma meno arcaica e più fruibile.
The Crossroad Pickers
Stefano Bonato, chitarra e cori
Stefano Santangelo, mandolino, autoharp, 5 stringbanjo e cori
Claudia Ferronato, voce
Luciano Tortima, contrabbasso e cori
Alessandro Chiarelli, violino e cori
L’attrice
Margherita Piccin è diplomata presso l’Accademia Teatrale Veneta di Venezia e laureata in Arti Visive e dello spettacolo allo IUAV. É socia delle compagnie veneziane “Gesti per Niente”, con cui realizza spettacoli sull’educazione alimentare ed ecologica, e “Venezia Inscena”, con la quale realizza spettacoli di Commedia dell’Arte e Teatro Contemporaneo. Inoltre ha all’attivo produzioni con varie compagnie teatrali professioniste (Jar Creative Group, Febo Teatro, Teatro della Gran Guardia,..) sia di Teatro Ragazzi sia di Teatro Contemporaneo.Come insegnante dal 2015 ha dato vita al progetto “Teatrolandia”, corsi per bambini e ragazzi presso il Teatro “Dina Orsi” di Conegliano promossi dalla “Compagnia Tre Milioni”. Conduce corsi per bambini e adulti anche per la compagnia “Febo Teatro” nella provincia di Padova e Venezia. Nel 2016 ha fondato il collettivo “A Piedi Scalzi puoi…” assieme a psicologi ed insegnanti dove conduce la “Psicomotricità teatrale”, progetto ex novo (con “proprietà intellettuale DPR”) nato dalla collaborazione con la psicomotricista Claudia Donadel. Nel 2013 ha vinto il “Premio Città Impresa ai 1000 giovani talenti delle Venezie”.
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